Maxi-sequestro a Gioia Tauro: 248 kg di cocaina per 40 milioni

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La Guardia di Finanza ha sequestrato 248 chilogrammi di cocaina nel porto di Gioia Tauro (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

La Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane hanno sequestrato 248 chilogrammi di cocaina purissima nel porto di Gioia Tauro il 17 dicembre. La droga, nascosta in due container provenienti dall'estero, aveva un valore di mercato stimato di 40 milioni di euro. L'operazione rappresenta un duro colpo alle organizzazioni criminali che utilizzano i traffici commerciali per importare stupefacenti.

I container, che contenevano veicoli usati e sacchi di sesamo, sono stati inizialmente scansionati con le attrezzature dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Successivamente, un'ispezione approfondita condotta con le unità cinofile del Gruppo Gioia Tauro della Guardia di Finanza ha portato alla scoperta di 217 blocchi di cocaina, abilmente occultati per eludere i controlli doganali e di polizia.

L'operazione si inserisce in un'intensificazione dei controlli nell'intera area portuale durante quest'ultima parte dell'anno. L'obiettivo è individuare i container utilizzati dalle organizzazioni criminali per l'importazione di stupefacenti tra le migliaia gestiti quotidianamente. Le quantità totali di droga sequestrate nel porto di Gioia Tauro nell'anno corrente ammontano a circa 4,8 tonnellate, superando già i dati corrispondenti del 2024.

Gli atti compilati sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Palmi, al procuratore Emanuele Crescenti e al magistrato di turno, per la convalida e il proseguimento delle indagini.

Smantellata rete di spaccio a Perugia

La Guardia di Finanza di Perugia ha eseguito quattro misure cautelari contro individui coinvolti in un'associazione criminale dedita al traffico di stupefacenti nelle province di Perugia e Lecco. Gli indagati - tre cittadini albanesi residenti nelle province di Perugia e Lecco e un cittadino italiano residente nella provincia di Napoli - sono accusati di aver coordinato la fornitura e la vendita di quantità significative di cocaina.

L'indagine, avviata nel 2022 dalla Sezione Goa del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria del comando provinciale di Perugia, ha ricostruito 800 episodi di spaccio. L'organizzazione utilizzava metodi sofisticati per eludere i controlli: telefoni criptati non intercettabili con server all'estero, auto rubate con targhe e documenti falsificati, e stanze d'albergo come laboratori per tagliare e confezionare le dosi di droga.

Il Gip del capoluogo umbro, nell'emettere le misure cautelari, ha riconosciuto l'esistenza di «una struttura organizzativa stabile, fondata su una rete di rapporti intersoggettivi protrattrasi per tempo».

Nel corso delle indagini sono state arrestate sei persone e sequestrati 3 chilogrammi di cocaina, 80.000 euro in contanti e 10 veicoli rubati. La Finanza è riuscita a ricostruire alcune attività del gruppo anche grazie alle denunce dei proprietari legittimi dei veicoli clonati, che ricevevano contravvenzioni per infrazioni commesse in luoghi mai visitati.

Per i quattro indagati principali sono scattati l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e l'obbligo di residenza nel proprio comune. Altri soggetti coinvolti rimangono indagati a piede libero, in attesa dell'esito degli interrogatori preventivi per eventuali misure future.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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