Kallas avverte: Putin inaffidabile - servono garanzie forti

2 godzin temu
L'Alta rappresentante UE Kaja Kallas durante una conferenza stampa a Bruxelles (Immagine simbolica) (Photo by Thierry Monasse/Getty Images) Getty Images

L'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera Kaja Kallas ha dichiarato che «non ci si può fidare che Putin mantenga alcuna promessa o impegno. Pertanto, le garanzie di sicurezza devono essere sufficientemente forti e credibili da dissuadere la Russia dal riorganizzarsi e dal rieseguire l'attacco». La dirigente estone ha sottolineato la necessità di meccanismi deterrenti concreti contro future aggressioni russe.

L'Unione europea contribuirà alle garanzie di sicurezza attraverso l'addestramento dei soldati ucraini e il rafforzamento delle forze armate dell'Ucraina. Il supporto includerà anche il potenziamento dell'industria della difesa ucraina con assistenza tecnologica e finanziaria europea.

Unità nel vertice europeo

Kallas ha definito «palpabile» l'unità tra i leader dell'Ue emersa durante il vertice virtuale di oggi. Tutti i partecipanti si sono impegnati a raggiungere una pace duratura che tuteli gli interessi vitali di sicurezza sia dell'Ucraina che dell'Europa.

Come riporta Il Fatto Quotidiano, sta guadagnando consenso un modello di garanzie di sicurezza simile all'Articolo 5 della Nato per l'Ucraina, senza però richiedere l'adesione formale all'Alleanza atlantica. Questa soluzione permetterebbe protezione immediata mantenendo flessibilità diplomatica.

Investimenti strategici transatlantici

Secondo Il Messaggero, l'Ucraina si è impegnata ad acquistare 100 miliardi di dollari in armamenti statunitensi utilizzando fondi europei come parte del quadro delle garanzie di sicurezza. L'accordo rappresenta un elemento chiave della cooperazione emersa dal vertice di Washington.

Il Fatto Quotidiano segnala divisioni interne all'Ue tra i falchi dell'Europa orientale e i pragmatici occidentali sulla strategia nei confronti di Putin. Le azioni delle aziende della difesa europea sono calate del 4-8% per le speranze di negoziati di pace, indicando scetticismo del mercato sulla continuazione della spesa militare.

Fonti utilizzate: "AGI", "Il Fatto Quotidiano", "Il Messaggero", "Corriere", "Giornale di Sicilia"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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