Borsellino: presidente Anm ricorda incontro prima strage

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"Non è sufficiente non dimenticare" la strage di Via D'Amelio e la morte di Paolo Borsellino, "bisogna vivere e trasmettere ogni giorno quell'esempio". Lo scrive il presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), Cesare Parodi, in un intervento pubblicato su Lamagistratura.it in occasione dell'anniversario dell'attentato mafioso.

"Ci abbiamo provato, ci proveremo", ha aggiunto Parodi nel suo messaggio commemorativo. Il numero uno dell'Anm ha voluto condividere un ricordo personale del magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992.

Il ricordo personale di Parodi

"Sono passati molti anni. Era l'estate del 1992, ero un giovane magistrato, sconvolto come tutti dopo la strage di Capaci", ha rievocato Parodi. Il presidente dell'Anm ha raccontato di aver incontrato Borsellino durante un corso del Consiglio superiore della magistratura (Csm) a Roma.

"Paolo Borsellino era presente come relatore. Era seduto a cena a un tavolo di fianco al mio", ha ricordato. "Il ricordo del suo volto è forse il ricordo più vivo di questi 35 anni di magistratura".

La consapevolezza del destino

Secondo Parodi, il volto di Borsellino esprimeva "la assoluta consapevolezza di quanto lo attendeva ma anche la forza e la determinazione di chi sapeva di essere nel giusto". "Non era suggestione, ne sono certo", ha sottolineato il presidente dell'Anm.

"E chi è nel giusto, non può cambiare: deve andare avanti", ha aggiunto Parodi. Il magistrato ha evidenziato come Borsellino fosse pienamente cosciente del pericolo che correva.

Il dolore senza stupore

"Il 19 luglio, il dolore è stato enorme, devastante, per lui e per chi lo accompagnava", ha sottolineato Parodi riferendosi alla strage di Via D'Amelio. "Non lo stupore. Era solo una questione di giorni".

Il presidente dell'Anm ha concluso riflettendo su come Borsellino abbia vissuto quei giorni dell'estate 1992. "Il mio pensiero corre costantemente a quella consapevolezza, a quella determinazione e a come può avere vissuto quei giorni sapendo di dovere lasciare quello che assolutamente non avrebbe voluto lasciare: i suoi affetti, il suo lavoro, che ben sapeva non essere terminato ed è morto proprio per questa ragione".

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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