Weber contro Orbán: «È l'ufficio stampa di Putin nell'UE»

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Il Consiglio Europeo si riunisce oggi per decidere sul finanziamento all'Ucraina (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Il Consiglio Europeo si riunisce oggi a Bruxelles per decidere il finanziamento all'Ucraina per i prossimi due anni, ma il vertice si preannuncia "abbastanza complicato". Al centro della discussione c'è un prestito di riparazione garantito da 210 miliardi di euro di asset russi congelati, di cui 185 miliardi detenuti da Euroclear. La proposta della Commissione Europea incontra però forti resistenze da almeno sette stati membri, mentre il presidente del Partito Popolare Europeo Manfred Weber attacca duramente Viktor Orbán per la sua opposizione.

Weber ha lanciato accuse pesanti contro il premier ungherese durante il pre-summit del PPE. Ha dichiarato all'AGI: «Orbán vuole danneggiare le cose. Vuole bloccarle. Non è affatto costruttivo. Non è un leader che vuole ottenere qualcosa. Ed è questo il tono negativo che sentiamo da parte sua. Sta a lui: è stato eletto e dobbiamo rispettarlo. Ma gli altri devono andare avanti, gli altri devono guidare ora. Per noi, ancora una volta, fallire non è un'opzione. Non abbiamo bisogno di ulteriori uffici stampa di Putin qui nell'Unione europea, come Orbán si presenta. Ciò di cui abbiamo bisogno in Europa sono soluzioni nell'interesse del popolo ucraino».

Il presidente del PPE ha inoltre sottolineato la necessità di trovare soluzioni concrete. «Fallire sulla questione del finanziamento a lungo termine dell'Ucraina non è un'opzione per questo vertice. Dobbiamo quindi trovare delle soluzioni. Sosteniamo la proposta di Ursula von der Leyen di utilizzare i beni russi per il finanziamento dell'Ucraina e di farlo insieme», ha spiegato Weber all'AGI. Ha aggiunto che l'idea di usare il denaro russo sia un argomento convincente e che tutte le garanzie di sicurezza devono essere assunte insieme da tutti i paesi UE.

Opposizioni e rischi tecnici

Il Belgio guida una dura opposizione al piano, temendo rischi legali e di liquidità. Anche Italia, Bulgaria, Malta, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca hanno espresso riserve. In una conferenza stampa, il primo ministro ceco Andrej Babis ha previsto negoziati "fino all'ultimo minuto" e ha indicato che il suo paese non contribuirà alle garanzie per il prestito.

In dichiarazioni pubbliche, Orbán ha definito l'uso dell'articolo 122 del Trattato UE per congelare gli asset come uno "stupro" del diritto europeo, intensificando lo scontro con Bruxelles sulla questione.

La situazione è complicata anche da aspetti tecnici. Fitch Ratings ha messo Euroclear in credit watch negativo, evidenziando il "potenziale aumento dei rischi di liquidità e legali". L'agenzia ha avvertito che il rischio di contenzioso "potrebbe aumentare significativamente" senza sufficienti tutele legali nella struttura del prestito.

Fonti diplomatiche riferiscono che il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ritiene indispensabile una decisione questa settimana, anche se i leader dovranno trattenersi più a lungo del solito. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atteso in persona al vertice.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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