Separazione carriere in magistratura: il Senato approva, voto a marzo

6 godzin temu
Cittadini italiani alle urne rappresentano il processo democratico del referendum sulla separazione delle carriere della magistratura (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Il Senato ha approvato la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere in magistratura con 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astensioni. La decisione apre la strada a un referendum confermativo previsto tra marzo e aprile, che trasformerà il voto in una prova politica per il governo Meloni.

La premier ha celebrato l'approvazione come una svolta storica. «È un traguardo storico e un passo in avanti verso un sistema più equilibrato, efficiente e vicino ai cittadini», ha scritto Giorgia Meloni sui social. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha confermato l'intenzione di chiedere immediatamente il referendum: «Noi chiederemo subito, proprio come maggioranza, il referendum perché sappiamo che una materia così delicata va sottoposta al giudizio popolare, al quale noi ovviamente ubbidiremo».

L'opposizione prepara la battaglia referendaria

La leader del Partito Democratico Elly Schlein ha lanciato un avvertimento chiaro al governo: «Se perde il referendum non c'è bisogno che si dimetta perché la manderemo a casa noi. Se mi dimetto io in caso di sconfitta? Mi dovrà sopportare ancora a lungo». Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle ha definito la riforma pericolosa e antidemocratica, criticando quello che considera un tentativo del governo di sottrarsi al controllo giudiziario.

La riforma prevede la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura separati - uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri - e istituisce una nuova Alta Corte di Giustizia. Il cambiamento mira a separare definitivamente i ruoli di chi indaga e chi giudica, una battaglia politica che si protrae da trentotto anni. Forza Italia ha festeggiato con un flash mob in Piazza Navona, dove Antonio Tajani ha dichiarato: «Una giornata storica per l'Italia. Una dedica a Silvio Berlusconi e a tutte le vittime di errori giudiziari».

Le critiche dalla magistratura

Il procuratore generale di Perugia Sergio Sottani ha bocciato la riforma in un commento all'Ansa: «Non incide direttamente sui problemi del sistema giudiziario». Secondo Sottani, l'obiettivo reale è dividere l'attuale Csm unico «in due, nettamente separati tra loro e fortemente indeboliti nella loro autorevolezza». L'Associazione Nazionale Magistrati ha espresso forti preoccupazioni, sostenendo che la riforma rischia di compromettere l'equilibrio dei poteri e aprire la giustizia a influenze esterne.

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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