Il Senato divide giudici e PM: riforma approvata, referendum in primavera

6 godzin temu
La bilancia della giustizia simboleggia il dibattito sulla responsabilità dei magistrati (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Il Senato ha approvato definitivamente la riforma sulla separazione delle carriere in magistratura con 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astenuti. La legge, che divide giudici e pubblici ministeri, sarà sottoposta a referendum confermativo tra marzo e aprile.

La Premier Giorgia Meloni ha definito l'approvazione «un passo importante verso un sistema più efficiente e vicino ai cittadini». Il Vice Premier Antonio Tajani ha parlato di giornata «storica», ricordando come fosse un sogno a lungo coltivato da Silvio Berlusconi.

Le critiche dell'opposizione

Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle ha bollato la riforma come pericolosa e antidemocratica, temendo un tentativo del governo di sottrarsi al controllo giudiziario. L'Associazione Nazionale Magistrati ha espresso forti preoccupazioni per il rischio di influenze esterne sulla magistratura e l'alterazione dell'equilibrio dei poteri.

Il Procuratore Generale di Perugia Sergio Sottani ha dichiarato all'Ansa che la riforma «non incide direttamente sui problemi del sistema giudiziario». Secondo Sottani, «è evidente che il vero intento del legislatore consiste nello scindere l'unico attuale Csm in due, nettamente separati tra loro e fortemente indeboliti nella loro autorevolezza».

Il nodo della responsabilità

Tra il 2017 e il 2024 lo Stato ha risarcito 5.933 detenzioni ingiuste per un totale di 254,5 milioni di euro. Nello stesso periodo solo un magistrato è stato sanzionato dalla Corte dei Conti, con un pagamento di 10.425 euro. Enrico Costa, deputato di Forza Italia, ha sottolineato che l'indipendenza della magistratura «è ormai uno scudo per non rispondere degli errori commessi».

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha confermato che il referendum si terrà in primavera e ha auspicato un dibattito civile. La maggioranza di governo punta al «sì», mentre l'opposizione si mobilita per il «no».

Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).

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