È di nuovo scontro aperto tra l'Europa e la Georgia dopo che diversi ministri di Paesi europei hanno denunciato la repressione e le azioni antidemocratiche in atto nell'ex repubblica sovietica. Il ministro degli Esteri di Tbilisi, Maka Bochorishvili, ha accusato gli europei di diffondere menzogne.
"La loro dichiarazione incoraggia ancora una volta la diffusione di menzogne sulla Georgia", ha tuonato il capo della diplomazia georgiana in una conferenza stampa. Bochorishvili ha aggiunto che la presa di posizione dei diplomatici europei è un "tentativo di oscurare" la proposta del presidente georgiano Mikhail Kavelashvili di graziare gli oppositori in carcere se si impegnano a candidarsi alle elezioni locali del quattro ottobre.
Opposizione divisa sulle elezioni
Partecipare o boicottare le urne nella prossima tornata elettorale è una questione su cui l'opposizione dibatte da tempo, sullo sfondo di azioni sempre più repressive del dissenso in Georgia. Quasi venti Paesi europei, tra cui non figura l'Italia, hanno espresso la loro preoccupazione per l'attuale situazione in una dichiarazione congiunta rilasciata ieri.
I ministri europei esortano le autorità a cessare la repressione politica e le azioni antidemocratiche e contro i diritti umani. "Noi, ministri degli Esteri delle democrazie europee, siamo preoccupati e allarmati dal deterioramento della situazione in Georgia", si legge nella dichiarazione congiunta.
Firmatari della dichiarazione europea
Tra i firmatari figurano i ministri degli Esteri di Spagna, Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia e l'Alto Rappresentante dell'Ue per gli Affari Esteri, Kaja Kallas. I ministri hanno condannato fermamente l'incarcerazione e la detenzione dei leader dell'opposizione georgiana a mesi dalle elezioni locali.
Gli europei denunciano anche gli arresti e la repressione contro altre voci critiche della società civile, come manifestanti pacifici e giornalisti indipendenti. Secondo i rappresentanti europei, queste azioni contribuiscono allo "smantellamento" della democrazia in Georgia e alla sua "rapida trasformazione in un sistema autoritario" che contraddice i valori europei.
Posizione italiana di Tajani
Sul tema si è espresso oggi separatamente anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Per andare avanti nel percorso di adesione all'Ue, la Georgia deve garantire la tutela dello stato di diritto", ha dichiarato Tajani durante il Forum Internazionale di Dubrovnik dove è stata affrontata anche la situazione in Georgia.
All'omologa Botchorishvili, il titolare della Farnesina ha ribadito come sia prioritario il rispetto dello Stato di diritto e della democrazia e ha auspicato che la Georgia possa riprendere presto il percorso di avvicinamento all'Europa. Una posizione che l'Italia rappresenterà anche in occasione della discussione al prossimo consiglio Affari Esteri previsto martedì prossimo a Bruxelles.
(AGI) www.agi.it Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.